“Dare più anni alla vita e più vita agli anni“
Secondo l’ayurveda un paziente può essere esaminato in otto diversi modi, alcuni dei quali convenzionali, come l’ispezione, la palpazione e l’interrogazione, o anamnesi e altri meno usuali come l’esame dell’urina, delle feci, dell’occhio, della lingua, della pelle, della voce, dei tratti fisici e del polso (nadi). Quest’ultimo è di particolare interesse perché ben rappresenta l’essenza dell’Ayurvedica.

 

L’esame del polso non rivela solamente la frequenza cardiaca ma soprattutto lo stato dei meridiani che connettono le energie degli organi vitali del corpo. Questo approccio è in grado di identificare squilibri o alterazioni ancora in fase iniziale e quindi asintomatici.

Per l’ Ayurveda il paziente o la persona che chiede una consulenza non viene considerato solamente per i sintomi che presenta ma nella sua globalità.

 

La medicina ayurvedica cura la persona, non solo la malattia!
Infatti, anche se una stessa malattia si manifesta con sintomi le persone non sono mai uguali ma sono individui con differenti costituzioni, abitudini e caratteristiche, sia fisiche che psichiche ed emotive.

 

La consulenza ayurvedica si svolge nel pieno rispetto di questo concetto. Inizialmente si chiede alla persona di compilare una scheda, che descrive alcune sue caratteristiche peculiari e gli eventuali sintomi riferiti, si effettua poi un colloquio per determinare lo stato psicofisico, le abitudini alimentari e la costituzione individuale (Prakriti). Si procede poi all’esame del polso, tramite cui è possibile stabilire lo stato attuale dei Tridosha: Vata (il sistema nervoso), Pitta (il sistema di metabolismo) e Kapha (il sistema immunitario) per individuare eventuali squilibri responsabili di sintomi o malesseri.

 

In base agli elementi raccolti durante la consulenza ayurvedica vengono dati alcuni consigli che riguardano l’alimentazione, l’assunzione di prodotti naturali o erbe medicinali e l’esecuzione di eventuali trattamenti Ayurvedici specifici (principalmente massaggi, ma anche esercizi di respirazione o abitudini igieniche).

I consigli terapeutici tengono conto dello stile di vita della persona e delle sue abitudini alimentari, spesso condizionati dall’attività lavorativa e dal contesto famigliare e sociale in cui opera e a cui è abituata.
L’approccio ayurvedico, quindi, rispetta l’essenza della persona e le sue abitudini ma suggerisce i cambiamenti necessari per riportare l’armonia tra tutti gli elementi che costituiscono l’individuo, cioè per riportare la salute.
La Nadi Vijinan (lettura del polso) serve anche per determinare l’alimentazione più appropriata, i prodotti naturali, le erbe medicinali e i trattamenti Ayurvedici specifici.

 

Secondo l’Ayurveda la salute non è solo assenza di malattia ma è uno stato di continuo appagamento e di benessere, uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale. Il concetto di equilibrio espresso dall’Ayurveda comporta non solo il perfetto funzionamento dei vari sistemi ed organi, della psiche e dello spirito, ma anche un rapporto di felice convivenza con tutte le creature, con i familiari, con gli amici, con il lavoro, con il clima e la cultura in cui viviamo, con i propri ideali, con le abitudini e con la verità.
In conclusione possiamo dire, quindi, che la consulenza ayurvedica ci può aiutare a capire come stare meglio.

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